Le metafore mediche nella concezione lockiana della depravazione morale. Un’interpretazione benevola
DOI:
https://doi.org/10.4454/sl.4-708Parole chiave:
John Locke, medical metaphors, moral philosophy, depravity, social theoryAbstract
Questo articolo offre un'interpretazione benevola dell'uso da parte di Locke di metafore mediche nella descrizione di questioni economiche e sociali - povertà, ozio, follia ed entusiasmo religioso - che egli tratta in termini di depravazione morale (o corruzione dei costumi). In primo luogo, affronto e confronto le sue prospettive come medico e filosofo morale, evidenziando disparità metodologiche che portano a una tensione tra scetticismo nelle ipotesi mediche e dogmatismo nella scienza morale deduttiva (Sezione 1). In secondo luogo, introduco la descrizione, spiegazione e soluzione proposta da Locke alla depravazione morale, che è presentata come una 'malattia' sociale. Il suo vocabolario medico indica che egli sostiene l'idea che la società sia un 'corpo politico' e che la depravazione morale sia una questione che richiede un trattamento quadruplo: religioso, razionale, pedagogico e politico (Sezione 2). In terzo luogo, discuto tre tensioni nell'approccio morale di Locke alla corruzione dei costumi e tento di ridefinire questo fenomeno come una questione sociale (Sezione 3). Infine, discuto ed escludo due possibili interpretazioni dello scopo delle metafore mediche nella filosofia morale di Locke e ne presento una terza, più probabile (Sezione 4). Concludo che l'uso delle metafore mediche da parte di Locke è costitutivo delle sue opinioni sulla società e riflette i suoi sforzi di fornire una teoria sociale coerente.