John Locke, la "Paraphrase" e Adam Kadmon
DOI:
https://doi.org/10.4454/sl.5-1157Parole chiave:
Christian Knorr von Rosenroth, Adumbratio, Paraphrase, Christ’s pre-existence, ArianismAbstract
L’articolo si concentra sull’impatto che la lettura da parte di Locke dell’Adumbratio Kabbalae Christianae ebbe sulle sue riflessioni riguardo a Cristo e alla sua pre-esistenza nella Paraphrase, in particolare nella sua ampia nota teologica su Ef. 1:10. Tale nota, che presenta una concezione ariana della Divinità, è stata ampiamente discussa da Victor Nuovo, John Marshall e Diego Lucci, ma con esiti diversi. Mentre Nuovo sostiene che l’interesse di Locke per la pre-esistenza di Cristo precede la Paraphrase, Marshall e Lucci evidenziano la presenza incipiente dell’“arianesimo” di Locke in quest’opera, considerandolo però solo un elemento incidentale in confronto al predominante socinianesimo. L’articolo sostiene che, sebbene un confronto tra la nota di Locke sugli Efesini e l’Adumbratio confermi le opinioni di Nuovo e indichi questo testo come possibile fonte dell’arianesimo di Locke, altri aspetti suggeriscono che le opinioni espresse in questa nota siano un elemento tardivo e occasionale della sua cristologia.