Essere stati ciò che saremo
Sull'empatia autoplastica
DOI:
https://doi.org/10.4454/phi-psy.v3i1.609Parole chiave:
empatia mimetica, Ferenczi, Fédida, sintomo, infanzia, Deleuze, autoplasticità, alloplasticitàAbstract
In un saggio del 1932, Sandor Ferenczi indaga il problema della tecnica psicoanalitica a partire da un'osservazione specifica: alcuni pazienti sembrano dimostrare un'estrema sottigliezza empatica, che rende difficile per l'analista mantenere una posizione neutrale. Quale status assegnare a questo sintomo di empatia, che è controbilanciato dalla tecnica empatica dell'analista? Il presente lavoro si propone di indagare questa domanda: l'applicazione “tecnica” dell'empatia (o capacità empatica) dovrebbe essere modulata intorno a un sintomo fondamentale. In particolare, interrogheremo la nozione di “adattamento alloplastico” così come emerge nelle analisi di Ferenczi, accostandola alle riflessioni di alcuni autori - come Sigmund Freud, Pierre Fédida e Gilles Deleuze - che hanno identificato lo stesso intreccio.
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