Alcira Soust Scaffo come Nachleben. Verso un montaggio possibile
DOI:
https://doi.org/10.4454/phi-psy.v2i2.522Parole chiave:
Nachleben, montaggio, nodo della clinica, nodo borromeo, estetica e politicaAbstract
Questo articolo ricostruisce la figura artistica e politica della poetessa uruguaiana Alcira Soust Scaffo (1924-1197). La sua avventura esistenziale viene reinterpretata dall'autore attraverso il concetto di Nachleben di Ben-Jamin. Sopravvissuta alla violenza politica e sociale e alla segregazione psichiatrica, Alcira Soust Scaffo costruisce un nodo clinico, estetico e politico ricomponendo pezzi staccati della sua vita. Il risultato è una testimonianza etica di come il nodo borromeo teorizzato da Jacques Lacan possa intrecciarsi con le riflessioni di Aby Warburg e George Didi-Huberman sugli elementi eterogenei che rendono un'opera, come una vita, un luogo di sopravvivenza.
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