Angoscia e fede
Lacan avec Kierkegaard
DOI:
https://doi.org/10.4454/phi-psy.v2i2.519Parole chiave:
Lacan, Kierkegaard, Abramo, fede, ansiaAbstract
Il saggio interroga il debito di Lacan verso Kierkergaard in riferimento al rapporto tra l'esperienza della fede e l'affetto d'angoscia. Per Lacan, fin dall'inizio, la fede si configura come fede nella parola data, fiducia che l'Altro non ci inganni; il contributo di Kierkegaard consiste nel distaccarla definitivamente da ogni riferimento alla conoscenza - posizione su cui si erge Hegel -, collegandola invece al semplice affetto d'angoscia, intesa come il segnale inquietante dell'uscita del soggetto desiderante dallo stadio estetico, cioè dalla condizione di sognare e non avere ancora lo spirito desto. La fede in un Dio che non inganna, inevitabile corollario della scienza moderna, si trasforma con Kierkegaard in fede nell'assurdo, come dimostra il caso di Abramo, pronto da una parte a sacrificare Isacco, ma dall'altra fiducioso che Dio lo restituirà all'usura.
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