La sovranità del fuori
DOI:
https://doi.org/10.4454/phi-psy.v2i2.518Parole chiave:
cosmosofia, esterno, ignoto, sovranità, uomo/animaleAbstract
Questo articolo descrive la figura sovrana dell'esterno attraverso le riflessioni di Canetti, Oury, Deligny, Derrida, al fine di raggiungere lo spazio di una possibile politica dell'ospitalità. La lettura anti-individualista di Canetti sull'istinto di massa ci permette di mettere in discussione il legame sociale oltre qualsiasi riduzione antropocentrica. La linea che attraversa il "tra-due" rivela una "sub-giacenza" di un terzo, che decostruisce tutti i campi istituzionali, esponendoci così a un linguaggio del divenire che attraversa tutte le articolazioni differenziali. Partendo dall'opposizione uomo/animale, è l'ignoto, inteso come esterno alla differenza, a guidare la nostra azione, oltre qualsiasi strategia pianificata del fare, conducendoci verso la radicalità di una "cosmosofia" che deve ancora essere pensata
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