Il cinema e il problema del reale tra Gilles Deleuze e Jacques Lacan
DOI:
https://doi.org/10.4454/phi-psy.v2i1.429Parole chiave:
Gilles Deleuze, Jacques Lacan, sguardo, cinema, reale, psicanalisiAbstract
A fronte di molti dibattiti filosofici recenti che considerano il Reale come “il grande fuori”, al di là della mediazione del linguaggio e del pensiero astratto, Gilles Deleuze e Jacques Lacan offrono due esempi di una diversa concezione del Reale della visione che non tende né nella direzione del un materialismo oggettivo senza soggetto né verso il dualismo della filosofia moderna. Secondo Lacan lo sguardo non è solo segno del ritorno del rimosso nel campo visivo, ma indica anche un registro dell'esperienza che è a metà strada tra l'attività e la passività, tra il soggetto e l'oggetto. Nel caso di Deleuze, invece, l'immagine non riguarda primariamente l'esperienza umana della visione ma è piuttosto un attributo delle cose stesse, una modalità di espressione della struttura ontologica della realtà. Seguendo la loro linea argomentativa, il cinema diventa uno strumento attraverso il quale emerge una dimensione non umanistica dello sguardo nella trama della realtà immaginaria.
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