Lacan, "Seminario VII, L’etica della psicoanalisi". Una lettura
DOI:
https://doi.org/10.4454/phi-psy.v1i1.250Parole chiave:
Lacan, Sade, etica della psicanalisi, la Cosa, Antigone di Sofocle, etica kantianaAbstract
L'autore legge il seminario di Lacan del 1959-60 come qualcosa di assolutamente fuori dal comune rispetto all'insegnamento effettivo di Lacan. Eccentrico e marginale, anche rispetto alla psicoanalisi nel suo complesso. L'autore non spinge sulla continuità evolutiva del pensiero di Lacan, ma ne sottolinea le rotture, le lacune, i punti di fuga. Così facendo, non riduce la Cosa (das Ding) - su cui Lacan si soffermerà nel Seminario VII - all'oggetto “a” che assumerà una posizione più definitiva nel suo sistema di pensiero. La Cosa è un'esteriorità del sistema lacaniano, cioè dell'inconscio. La scommessa di Lacan parte dall'idea che il sistema freudiano non è una teoria psicologica, ma un sistema etico. Il senso di vertigine di questo seminario deriva dal voler dimostrare che ognuno di noi è polarizzato da una Cosa (il proprio dovere) che a sua volta è il sottoprodotto di una dialettica del piacere. E ciò che chiamiamo etica è la continua, irrisolta tensione tra la contabilità utilitarista e l'imperativo kantiano.
Pubblicato
Fascicolo
Sezione
Licenza
Il copyright è ceduto dall'autore all'editore per 5 anni dalla pubblicazione. Trascorso questo periodo di tempo, ai contenuti è attribuita una licenza Creative Commons (Attribution-ShareAlike 4.0 International).