Chi parla?
DOI:
https://doi.org/10.4454/phi-psy.v1i1.243Parole chiave:
esperienza, trauma, uno, cosa, oggetto a, conoscenza, godimentoAbstract
Questo contributo parte dall'osservazione che la psicoanalisi è soprattutto un'esperienza particolare che produce, in chi la pratica, un modo diverso di stare dentro l'esperienza in generale. Da qui nasce anche la necessità di riprendere il discorso filosofico dopo o attraverso l'esperienza analitica, per interrogarsi proprio su ciò che ostacola sempre il cammino dell'esperienza: il punctum o il sintomo che sostiene sia il filosofo che l'analista nella loro reciproca ricerca ostacolandoli. L'attraversamento della supposizione del sapere che dà consistenza al soggetto ci offre una nuova consistenza che, sul declino dell'Altro dell'Altro e del sapere, passa all'oggetto. Oggetto che, nella sua assoluta parzialità, pone il pensiero di fronte allo sforzo di pensare la Cosa al di là della sua fantasmatica immaginazione: al posto della Cosa, l'oggetto; al posto del Padre, la scrittura. Questo apre il campo di esperienza che l'analisi svela. Al di là della rappresentazione, e sulla decompletazione strutturale dell'Altro, si tratta di praticare un altro sapere il cui terreno è solo il godimento che sostiene la singolarità. Un sapere-godimento che si produce sull'altro versante del sapere-potere: questo è il percorso che filosofo e psicoanalista possono intraprendere in parallelo.
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