The Dialectic of Desire between Jean-Luc Godard and George Steven's "A Place in the Sun"
DOI:
https://doi.org/10.4454/phi-psy.v3i1.611Keywords:
Jean-Luc Godard, Desire, Law, Cinema, HolocaustAbstract
C'è una breve sequenza in “Histoire(s) du cinéma” in cui Jean-Luc Godard sovrappone le immagini dei prigionieri dei campi di concentramento, girate dal regista americano George Stevens, al suo melodramma del 1951 “Un posto al sole”. Il film di Stevens, secondo Godard, esprimerebbe un desiderio inconscio rimasto implicito nel rapporto tra cinema e rappresentazione dell'Olocausto. Questo saggio analizza in che senso “Un posto al sole” può essere considerato una delle riflessioni più sfumate e sofisticate sul desiderio inconscio e perché Godard, nel fare questo paragone provocatorio, aveva in fondo ragione (anche se per ragioni diverse da quelle che avrebbe potuto pensare).
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