Il rituale dell’incinerazione nel Lazio antico nella fase iniziale dell’età del Bronzo finale (ca. XII sec. a.C.)

Autori

  • Anna De Santis Già Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma

DOI:

https://doi.org/10.4454/ostraka.v32.727

Parole chiave:

Latium vetus, Etruria, Cremation, roof-shaped lid, cultural identity

Abstract

Nella fase antica della Cultura delle Tombe a Fossa (ca. XII secolo a.C.), il Lazio appare strettamente connesso all’Etruria. Il rito dell’incinerazione si manifesta in una nuova versione adottata contemporaneamente dalle comunità delle due regioni. La sepoltura formale viene ora riservata solo a pochissimi individui per ciascuna comunità. Inoltre, per la prima volta, l’urna cineraria diventa la "casa" del defunto, come indicato dal coperchio che riproduce la forma del tetto di una capanna. Questo elemento introduce l’idea della morte come passaggio verso una nuova vita in una diversa dimensione fisica, concetto che nella fase successiva verrà sviluppato in forme sistematiche e coerenti nel rituale del Lazio, ma non in quello dell’Etruria meridionale. Un cambiamento così radicale nel rituale, nell’ideologia e nei comportamenti funerari è il correlato di una significativa novità politico-organizzativa che coinvolge entrambe le regioni: l’emergere di forme centralizzate di controllo politico.

Pubblicato

2023-12-01

Fascicolo

Sezione

Atti di convegno