Da Tagete a Igino Gromatico. Contributo alla topografia della pia- na litoranea tarquiniese
DOI:
https://doi.org/10.4454/ostraka.v31.563Parole chiave:
Tarquinia, Gravisca, sanctuary, Roman colony, Via Aurelia, centuriations, transhumance, harbour, landscapeAbstract
Lo studio fa il punto sulle indagini condotte nell’ultimo mezzo secolo sulle trasformazione della piana costiera di Tarquinia, dall’età etrusca a quella romana. Dopo un’analisi delle trasformazioni ambientali che hanno profondamente influenzato il paesaggio originario, vengono esaminate le dinamiche insediative di questa parte del territorio tarquiniese a partire dall’età protovillanoviana. Particolare attenzione è riservata all’impatto territoriale dello sfruttamento dell’area delle Saline, meta annuale di un movimento di transumanza transregionale; si ipotizza inoltre la presenza di tre bacini portuali interni, utilizzati dall’età villanoviana fino a quella romana, uno dei quali collegato al santuario emporico di Gravisca (di cui viene delineata la storia dell’area sacra). Lo studio si sofferma anche sulle vie che nel tempo collegarono la città etrusca di Tarquinia al mare e sulla strada costiera precedente alla costruzione della Via Aurelia Vetus. Infine, per il periodo romano, vengono indagate le stratigrafie del paesaggio attraverso le tracce delle antiche suddivisioni agrarie etrusche e delle centuriazioni romane.
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