“It’s the end of the word as we know it”

La condizione post-normale in psicopatologia

Autori

  • Marco Innamorati Università degli Studi di Roma Tor Vergata
  • Renato Foschi Università di Roma La Sapienza

DOI:

https://doi.org/10.4454/mefisto.8-2.1243

Parole chiave:

Normality and psychopathology, Critique of traditional psychiatry, Post-normality, Constructivism and culture

Abstract

L'articolo esplora la nozione di normalità e le sue implicazioni in psicopatologia, evidenziando la complessità e la variabilità storica e culturale del concetto. Partendo da una critica della psicopatologia tradizionale, l'autore analizza come l'idea di normalità sia stata plasmata da fattori epistemologici, sociali e politici e sottolinea il ruolo giocato dalla cultura nel definire ciò che è considerato “normale”. Gli autori esaminano le radici storiche della normalità, dal pensiero greco e romano fino alle moderne teorie psicologiche, mostrando come le definizioni si siano evolute nel tempo, spesso riflettendo le ideologie dominanti. Vengono quindi discussi i contributi di figure chiave come Basaglia, Szasz e Hacking nel decostruire la psicopatologia descrittiva ed esporre i limiti del modello positivista. Infine, viene introdotto il concetto di “post-normalità”, che offre una nuova prospettiva per interpretare le dinamiche psicologiche e patologiche nel contesto contemporaneo, caratterizzato da complessità, fluidità e crisi globali. Questo approccio mette in discussione le rigide categorizzazioni di normale e patologico, incoraggiando una riflessione più dinamica e adattiva sulle esigenze della psicopatologia moderna.

 

Pubblicato

2025-02-04

Fascicolo

Sezione

Articoli