In fondo all’Adriatico selvaggio. Trame per un isolario di fango e oro
DOI:
https://doi.org/10.4454/2y980603Parole chiave:
Venice, Lagoon, Constellation, IsolationAbstract
Oltre la certezza della presenza del nucleo storico di Venezia e delle isole maggiori, l’arcipelago lagunare è definito da terre minute, punti di una costellazione instabile. A volte coincidenti con un’unica architettura, altre volte rifugi cercati e presidiati, o ancora memorie di passati cancellati, non più affioranti o stagionalmente
presenti, sono terre incerte. La loro presenza è mediata dal moto della marea, non possono fuggire dal contesto che le assedia, circonda e determina. Ma, ancora, il loro vantaggio è essere minori, marginali, a volte selvagge e inestricabili, paradossalmente inaccessibili. Come pensieri di ritorno, sono il pretesto per ragionare
sulle vie e sullo statuto dell’isolamento, sui nessi e sui fraintendimenti tra scarto e paesaggio, tra selva e progetto, tra oro e fango.