Il segreto di Adriano
Luigi Moretti e lo spazio negativo
DOI:
https://doi.org/10.4454/xsjhek34Parole chiave:
Luigi Moretti, casa Il Girasole, sezione, vuotoAbstract
Il linguaggio plastico di Luigi Moretti, come ogni sistema determinato dalle energie e dalla forma dei propri elementi, ha una sua logica di coordinazione sostenuta da radici profonde, intessuta di riflessioni sedimentate, di cui ciascuna architettura si appropria e in cui permane la sua “coscienza vivente”. L’architettura morettiana, al confronto con la città, viene spesso a trovarsi nella situazione intrinsecamente contraddittoria di dover produrre con lo spazio urbano su cui insiste una totalità unitaria, mentre è essa stessa già una totalità. Dalla lezione dell’opera adrianea, Moretti seppe trarre proprio il segreto della concavità, definito dalla naturale tendenza alla sottomissione alle forze da essa generate e dalla predisposizione alla dilatazione in rapporto alle dimensioni e alla strettezza degli elementi delimitanti. Dalle geometrie del razionalismo apprese invece che il gioco antagonistico tra forza e controforza si approssima alla neutralità nel caso in cui le delimitazioni dello spazio siano rappresentate da piani o linee rette, o, se si preferisce, che un vano cubico si espande a partire dal proprio centro, ma lo fa assai meno perentoriamente di uno cilindrico.