Ettore Spalletti. Di luce e di colore. Eterna e spirituale presenza spaziale

Autori

  • Cecilia Fontanelli

DOI:

https://doi.org/10.4454/tzr7v079

Abstract

A due anni dalla scomparsa del celebre artista contemporaneo ed a seguito dell’inattesa esperienza collettiva di confinamento pandemico, tornare a riflettere sull’opera di Ettore Spalletti permette di compiere un viaggio intimo e mistico, ricco ed essenziale al tempo stesso.
Seppur immerso in una realtà contemporanea globale, con un riconoscimento internazionale, forte è rimasto sempre il suo legame con la terra natale, luogo d’elezione in cui ha mantenuto gli spazi di vita e di lavoro. Scoprire la geografia di quei luoghi ed indagare lo spazio del suo studio, permette di immergersi nel movimento dialettico ma armonico di opposti che caratterizzano il suo lavoro. Lasciare che gli spazi, accuratamente pensati, venissero abitati dalle opere che via via prendevano forma eterna, trovar loro la miglior collocazione ed al contempo, offrire entrambi ad una continua evoluzione grazie alla loro esposizione alla mutevolezza della luce che cristallizza ogni istante in un unicuum irripetibile, a sua volta autonomo eppure immerso in una eternità fuori dal tempo

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Pubblicato

2022-05-16

Fascicolo

Sezione

Interferenze