L'esperienza del Piper nell'attività universitaria di Leonardo Savioli

Autori

  • Luca Barontini Università di Firenze

DOI:

https://doi.org/10.4454/h9hk5308

Parole chiave:

Leonardo Savioli, Piper, Baby Boomers, Juke-box, flipper

Abstract

L’esperienza del laboratorio di Leonardo Savioli focalizzato sul progetto del Piper, fu avviata da una profonda riflessione sulla concezione e l’uso dello spazio. Gli studenti degli anni Sessanta sentivano un divario crescente tra il loro ambiente obsoleto e le loro aspirazioni cambiate. Per loro, lo spazio tradizionale sembrava un’imposizione della società, incompatibile con le aspirazioni della generazione dei Baby Boomers. Questo spazio standardizzato con gesti stereotipati risultava autoritario e frustrante, non corrispondendo più alle loro esigenze. L’esperienza didattica del Piper divenne un’opportunità per sviluppare una nuova idea di spazio, adeguata a questa generazione emergente, rappresentando un’urgenza rivoluzionaria.

In particolare, il tipo Piper offriva la possibilità di immaginare spazi che potessero interagire a livello psicologico e fisico, permettendo l’incontro di giovani provenienti da diverse sfere sociali. Era anche un’occasione per esplorare come attribuire caratteristiche aggregative a uno spazio predefinito e la necessità di frammentare l’unità fisica in episodi focali psichicamente distinti.

 

Pubblicato

2024-03-08

Fascicolo

Sezione

Meridiani