La prostesi nei nessi sC: indizi di una variazione diatopica nei documenti sardi medievali
Pubblicato 2024-09-04
Parole chiave
- sardo medievale,
- fonologia,
- linguistica dei corpora,
- nessi sC,
- prostesi
Come citare
Abstract
La prostesi nei nessi s- + consonante (sC) è attestata in Sardegna fin dalle iscrizioni latine risalenti al V secolo. Il quadro dialettologico attuale presenta una bipartizione netta nel trattamento della prostesi fra varietà campidanesi e logudoresi. L’area centro-settentrionale è caratterizzata da una prostesi incondizionata, mentre l’area meridionale mostra un’inserzione vocalica dipendente dal contesto. Le origini del fenomeno, tuttavia, non sono chiare: a partire da Wagner (1941), è stata ipotizzata la presenza nel sardo medievale di una prostesi generalizzata, che sarebbe stata poi eliminata nelle varietà campidanesi su influsso del toscano. Per far luce su questa dibattuta questione, in questo lavoro sono esaminate le condizioni di applicazione della prostesi attraverso l’analisi dei documenti sardi medievali. I risultati sembrano indicare che le varietà logudoresi presentassero una prostesi in via di lessicalizzazione, mentre in quelle campidanesi la prostesi doveva essere già condizionata, con un’incidenza significativamente maggiore nei contesti forti.