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Il testo va in corpo 12 e in Times New Roman

basi latine: in maiuscolo, ma in corpo minore (ad es.: it. mare < lat. MARE [nello specifico: se scrivo in corpo 12, il maiuscoletto della base latina va in corpo 10 – e così via]); ciò vale anche per singoli segmenti di parola (purché costituenti il punto di partenza di forme romanze); ad es.: it. -aio < lat.    -ĀRJU, it. -é- < lat. Ĭ,Ē ecc. ecc.

doppie virgolette (“...”): per dare enfasi / rilievo e simili a una certa parola;

virgolette semplici (‘...’): segnalano la traduzione di voci dialettali o di altre lingue (ad es.: ingl. boy ‘ragazzo’; fr. étoile ‘stella’; tosc. chiorba ‘testa’ ecc.);

virgolette uncinate basse («...»): per riportare citazioni da altri autori (ad es.: «Quel ramo del lago di Como [...]», citato dall’incipit dei Promessi Sposi);

nel caso di citazioni lunghe (quattro – cinque righi o più), la citaz. va fatta senza virgolette e in corpo un po’ più piccolo (ad es. 11, se il testo normale è in 12) e staccata di uno spazio sia dal testo che precede sia dal testo che segue, ad es.:

 

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ma del Merlo sono sintomatiche, ancora nel 1946, le parole:                           [corpo 12]

Per individuare e circoscrivere i gruppi ètnici stanziati in Italia al tempo della conquista romana, noi, neo-latinisti, possediamo […] un mezzo sicuro, quale nessun’altra disciplina possiede: le alterazioni che i suoni latini subirono sulla bocca delle popolazioni soggiogate e incivilite da Roma. […] A individuare, a circoscrivere, i singoli gruppi bastano poche alterazioni fonetiche tipiche, caratteristiche, che, a tanti secoli di distanza, continuano le abitudini orali delle singole stirpi.                                       [corpo 11]

(Merlo 1946 = 1959, p. 181). Si noti l’inciso «a tanti secoli di distanza», ….     [corpo 12]

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I richiami delle note (1 o 2 ecc.) vanno messi prima della eventuale punteggiatura: ad es., «…come già detto1.», «nel suo contributo2, il…», «…il Rohlfs3; quindi il Lausberg4; poi il Lüdtke5; …» .

Inoltre:

Autori e opere

Il sistema per citare gli Autori (o i curatori) è:

cognome dell’Autore (o curatore) + anno di pubblicazione del lavoro, ad es.:

          Lazzeroni 1998,

cioè R. Lazzeroni, La cultura indoeuropea, Roma-Bari, Laterza, 1998;

Se dello stesso Autore si danno due o più lavori usciti nel medesimo anno, i lavori si distingueranno per mezzo delle lettere progressive dell’alfabeto aggiunte all’anno, ad es.:

          Lazzeroni 1998a, 1998b, 1998c…    //   ovvero: Lazzeroni (1998 a, 1998b, 1998c…)

ecc.

Se gli Autori (o i curatori) sono due, si può o collegare i due cognomi con “e”,

          ad es.: Fanciullo e Fornaro 2002,

o con “&”,

          ad es.: Fanciullo & Fornaro 2002,

oppure inserire una virgola fra i due cognomi

          ad es.: (es.: Fanciullo, Fornaro 2002,

cioè: F. Fanciullo e P.P. Fornaro, “Apicio heuretes eponimo della pizza?”, in Bollettino dell’Atlante Linguistico Italiano, serie III, dispensa n. 26, 2002, pp. 57-63;

se invece gli Autori sono più di due si può o citarli tutti,

          ad es.: Gasca Queirazza, Marcato, Pellegrini, Petracco Sicardi, Rossebastiano 1990,

oppure citare solo il primo facendolo però seguire da et alii in corsivo ossia ‘e altri’,

          ad es.: Gasca Queirazza et alii 1990,

cioè: G. Gasca Queirazza, C. Marcato, G.B. Pellegrini, G. Petracco Sicardi, A. Rossebastiano, Dizionario di Toponomastica, Torino, UTET, 1990   ~   G. Gasca Queirazza et alii, Dizionario di Toponomastica, Torino, UTET, 1990.

NB: nel caso di curatori, si può usare la formula «(a cura di)» [ad es.: A. Zamboni, P. Del Puente, M.T. Vigolo (a cura di), La dialettologia oggi fra tradizione e nuove metodologie, Pisa, ETS, 2001] o anche, “all’inglese”, la formula «(ed.)», o «(eds)» se i curatori sono due o più, ad es.: A. Zamboni, P. Del Puente, M.T. Vigolo (eds), La dialettologia ecc.

È ovviamente possibile fare uso di sigle, sia quelle normalmente usate e ampiamente note (ad es., AIS = K. Jaberg & J. Jud, Sprach- und Sachatlas Italiens und der Südschweiz, Zofingen, Ringier, 1928-1940, oppure DEI = C. Battisti e G. Alessio, Dizionario Etimologico Italiano, Firenze, Barbèra, 1950-57), sia, all’occorrenza, creandone di nuove (ad es.: DizTopon. = G. Gasca Queirazza et alii, Dizionario di Toponomastica, Torino, UTET, 1990) – di tutte, è chiaro, va reso conto nella bibliografia in fondo all’articolo (bibliografia finale).

Nella bibliografia finale: cognome virgola + iniziale del nome virgola + anno di pubblicazione + due punti + titolo del lavoro (in corsivo se volume autonomo; in tondo ma fra doppie virgolette in alto se articolo in rivista o in volume miscellaneo e simili) + luogo di edizione + editore + pagine del volume.

NB: se non di articolo o di volume si tratta, ma di scioglimento di sigla (di rivista [ad es., AGI = Archivio Glottologico Italiano], di vocabolario / dizionario [ad es., DEI = Dizionario Etimologico Italiano], di opera in genere citata in abbreviazione [ad es., GSLID = Grammatica Storica della Lingua Italiana e dei suoi Dialetti di G. Rohlfs] ecc.), allora il criterio è: sigla + due punti + iniziale del nome e cognome intero dell’autore [se c’è; ad es., se si tratta di sigla di rivista, il nome dell’autore ovviamente non c’è] e virgola + luogo di edizione e virgola + editore e virgola + anno di edizione.

Qualche esempio:

Alessio, G., 1976: Lexicon Etymologicum. Supplemento ai dizionari etimologici latini e romanzi, Napoli, Arte Tipografica.

ALI: Atlante Linguistico Italiano, Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 1995 segg.

Carosella, M., 1998-99: “La metafonesi nei dialetti garganici nord-occidentali”, Quaderni del Dipartimento di Linguistica (Università degli Studi di Firenze) 9, pp. 97-138.

-----, 2005: Sistemi vocalici tonici nell’area garganica settentrionale fra tensioni diatopiche e dinamiche variazionali, Roma, Edizioni Nuova Cultura.

DAM: E. Giammarco, Dizionario Abruzzese e Molisano, Roma, Edizioni dell’Ateneo (& Bizzarri), 1968-1979.

De Blasi, N., 2002: in N. De Blasi & F. Fanciullo, “La Campania”, in M. Cortelazzo et alii (a cura di), I dialetti italiani. Storia struttura uso, Torino, UTET, pp. 629-678.

DEI: C. Battisti e G. Alessio, Dizionario Etimologico Italiano, Firenze, Barbèra, 1950-57.

DELI: M. Cortelazzo & P. Zolli, Dizionario Etimologico della Lingua Italiana (a cura di M. Cortelazzo e M. A. Cortelazzo), Bologna, Zanichelli, 19992.

Fanciullo, F., 1999: “‘Pipistrello’ in Abruzzo e dintorni”, Bollettino dell’Atlante Linguistico Italiano 23, pp. 29-33.

Faré: P. A. Faré, Postille italiane al «Romanisches Etymologisches Wörterbuch» di W. Meyer-Lübke comprendenti le «Postille italiane e ladine» di Carlo Salvioni, Milano, Memorie dell’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere (Classe di Lettere - Scienze Morali e Storiche), vol. 32, 1972.

Granatiero, F., 1987: Grammatica del dialetto di Mattinata, Mattinata (FG), Comune di Mattinata.

LEI: M. Pfister (a cura di), Lessico Etimologico Italiano, Wiesbaden, Reichert, 1979 segg.

REW: W. Meyer-Lübke, Romanisches Etymologisches Wörterbuch, Heidelberg, Winter, 19353.

 

Se l’articolo è scritto in lingua diversa dall’italiano (ad es. inglese o francese) si seguono le convenzioni della lingua in questione (ad es. «a cura di» per indicare il curatore / i curatori di un volume diviene «ed.», se il curatore è uno, o «eds», se il curatore è più d’uno, in inglese; o «sous la direction de» in francese, ecc.; luogo di edizione: secondo la forma della lingua in cui si scrive; ecc.).   Se l’articolo è scritto ad es. in italiano, ma nella bibliografia ci sono (come succede!) testi in francese o in inglese, l’Autore può o seguire le convenzioni della lingua in cui il lavoro citato è scritto oppure italianizzare in parte (ad es., usando «a cura di» per «ed(s)» o «Londra» per «London» ecc.) – e analogamente se l’Autore scrive in inglese o in francese ecc. ma nella bibliografia sono citati lavori in lingue diverse da quella usata dall’Autore.   

Tavola delle abbreviazioni

a./ ant. = antico
a.C. = avanti Cristo
cfr. = confronta
d.C. = dopo Cristo
es. = esempio (ad es. = ad esempio)
f. = femminile
ib. = ibidem
m. = maschile
mediev. = medievale
mod. = moderno
op. cit. = opera citata
p. = pagina / pp. = pagine
seg. = seguente / segg. = seguenti
sim. = simile / -i
s.v. = sotto voce
v. = vedi