Euripide e la difesa di Atene
La guerra dei maschi e il sacrificio delle femmine
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https://doi.org/10.4454/dioniso.v14.993Parole chiave:
Erechtheus, Euripides, Erichthonios, Praxithea, Eumolpo, Eleusis, Athena, Poseidon, Aglauros, Hyakinthides Theai, Ion, Creusa, Athens, Acropolis, Erechtheion, Attica, Eleusinan War, Thracians, Tragedy, Myth, Mysteries, Patriotism, Human sacrifice, Suicide, Virgin triad, Divine deceptionAbstract
La difesa di Atene da parte del re Eretteo contro un’invasione di Eumolpo, figlio di Poseidone e comandante di un esercito trace, era il tema della tragedia Eretteo, messa in scena circa nel 420 a.C. e preservata solo in frammenti. In questo contributo suggerisco che ci fossero due versioni del mito dell’invasione, e che nell'Eretteo Euripide si sia servito di entrambe. Il poeta mantiene l’idea centrale del mito originario, cioè il fatto che la salvezza della città fosse dovuta a una figura femminile. Nel mito era il suicidio altruista della parthenos Aglauro, nella tragedia la decisione della regina Prassitea di sacrificare la propria figlia. Dalla versione più recente del mito, invece, Euripide trae la combinazione del conflitto fra mortali con uno fra dèi (Poseidone sfida Atena come dea tutelare degli Ateniesi; l’attacco di Eumolpo è motivato dall’intenzione di sostituire Atena con Poseidone). Dalla versione recente del mito Euripide prende anche il motivo delle tre figlie morte: il suicidio di una parthenos, presente nel mito originario, viene infatti esteso alle due ragazze non immolate da Prassitea, e la motivazione eroica di Aglauro trasformata in una sentimentale (le due ragazze vogliono seguire la sorella morta). L’eroina Aglauro serve a Euripide come modello per la sua Prassitea (come salvatrice della patria e come prima sacerdotessa, istituita da Atena stessa) e per le sorelle suicide.
Andato in scena dopo il primo decennio della guerra del Peloponneso, dunque, l'Eretteo tematizza il fatto che la guerra – ogni guerra – coinvolge tutti, anche le donne, anche le ragazze.
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