L'inganno scosceso

Minaccia femminile e dispositivi disciplinari nel teatro ateniese del V secolo

Autori

  • Marcella Farioli Università di Venezia

DOI:

https://doi.org/10.4454/dioniso.v14.991

Parole chiave:

Greek women, Classical Athens, Greek theatre, misogyny, gynaecophobia

Abstract

Il discorso sulla pericolosità del sesso femminile è ben attestato in Omero e poi in Esiodo, che fa della donna un vero e proprio genos, separato e minaccioso per l'uomo. Ma è a partire dal V secolo che questo discorso si intensifica progressivamente, soprattutto ad Atene: nell'iconografia e nella letteratura dell'epoca classica, e soprattutto nel teatro, compare una serie impressionante di figure femminili assassine, adultere, seduttrici, bugiarde e incantatrici, che si rivolgono quasi esclusivamente a vittime maschili, in particolare mariti e figli. Queste figure presentano numerosi tratti ricorrenti e sono accomunate dal modo in cui si evolvono nel tempo, nel corso del quale molti personaggi si trasformano da positivi a malvagi o vengono creati nel V secolo. Dopo aver illustrato le caratteristiche di questo fenomeno, il saggio si propone di chiarirne le cause in relazione al contesto politico, sociale ed economico dell'epoca.

Pubblicato

2024-03-06

Fascicolo

Sezione

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