Prima di "Demokratía"? Le parole della comunità politica nelle "Supplici" di Eschilo

Autori

  • Maurizio Giangiulio Università di Trento

DOI:

https://doi.org/10.4454/dioniso.v14.1019

Parole chiave:

Political community, Collective decision-making, Power of the citizens, Force of the assembly vote, Demokratía, Democratic political regime

Abstract

Non è affatto certo che nelle Supplici di Eschilo la demokratía sia considerata come un regime politico controllato dal popolo. La tragedia enfatizza il linguaggio della comunità politica e del processo decisionale collettivo, e la stessa parola “demokratía” è sostituita da una frase che evidenzia la forza dominante del voto assembleare, che non è equivalente. Le Supplici riflettono la coscienza civica dei decenni successivi alle guerre persiane, in cui il senso di comunità, l'orgoglio del numero e la pratica del processo decisionale collettivo divennero particolarmente salienti. Ci furono anche tendenze opposte: nel 470, le famiglie ricche e di alto rango chiamavano i loro rampolli Democrate, non per celebrare il potere del popolo, ma per evocare il potere “sul popolo”. A maggior ragione, nelle Supplici l'accento è posto sulla polis come comunità politica e totalità numerosa, piuttosto che sul potere di un individuo. Certo, il potere del popolo di Argo è rilevante, ma è il potere del demion, che si riferisce alla comunità politica nel suo complesso. L'attenzione si concentra sulla collettività dei cittadini, piuttosto che sul regime democratico.

Pubblicato

2024-03-25

Fascicolo

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