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La rivista Cura e Giustizia è un progetto culturale nato dalla necessità di assicurare basi scientifiche alla riflessione sui rapporti sempre più complessi tra il diritto (l’attività giurisdizionale, in particolare) e l’attenzione dovuta ai bisogni e ai diritti delle persone chiamate in causa dall’applicazione della legge: non solo le vittime ma anche gli accusati, i condannati e tutti i soggetti coinvolti nell’esperienza dell’ingiustizia e nei possibili percorsi di giustizia.

Si tratta di una rivista volta a promuovere l’interdisciplinarietà tra i settori giuridico-penale, filosofico, psicologico e sociologico, rispetto ai quali viene analizzata e misurata l’esigenza di una interrelazione tra giustizia e cura.

La rivista è suddivisa in quattro sezioni: la prima è dedicata a "Parole e linguaggio" perché è l'analisi del discorso umano e delle sue forme espressive che costituisce il contesto irrinunciabile per esplorare la complessità con cui siamo quotidianamente confrontati. La seconda è intitolata "Studi e ricerche" e include articoli scientifici italiani e in lingua straniera nei settori suindicati. La terza denominata "Dialoghi e intersezioni"include articoli scientifici che sono l'esito di ricerche interdisciplinari, comparate, o di dialoghi a più voci. Tutti i contributi sono sottoposti a peer review se destinati al fascicolo semestrale. La quarta è evocativamente denominata "Carte e mappe" ed ha una funzione di orientamento attraverso letture, interviste, recensioni, commenti e note a provvedimenti legislativi o giurisprudenziali.

La rivista, oltre a essere uno strumento di riflessione per la comunità scientifica, vuole mettersi a servizio non solo delle professioni ma anche di un pubblico più ampio interessato al rapporto tra “cura e giustizia”, tenuto conto del fatto che nel panorama dell’editoria scientifica italiana non vi è, al momento, una rivista che coniughi le due dimensioni in modo interdisciplinare rispetto agli ambiti sopra specificati.

Tra gli organi della rivista è previsto un comitato etico. Quest’organo non ha una funzione di revisione generale dei contributi pubblicati, bensì specifica e limitata a quei contributi che per contenuto o metodo di ricerca trattino dati personali, sensibili o giudiziari. Il comitato etico viene attivato dalla direzione scientifica una volta concluso favorevolmente la procedura di revisione e prima dell’invio del contributo all’editore.

Ultimo numeroVol 1, N 1 (2025)

Pubblicato March 11, 2025

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