Grammatica dell’ineffabile

Limiti del linguaggio in alcune raccolte di sentenze attribuite alla “Scuola di Laon”

Autori

  • Matteo Sperandini Fondazione Collegio San Carlo di Modena/EPHE

DOI:

https://doi.org/10.4454/hxj3jn22

Parole chiave:

Grammatica, Trivium, Ineffabilità, Laon, Linguaggio

Abstract

Durante la prima metà del XII secolo, le arti del trivium (dialettica, grammatica e retorica) intervengono spesso nell’insegnamento della sacra pagina (disciplina costituita dal commento delle Sacre Scritture e dalla discussione delle questioni dogmatico-dottrinali inerenti al testo biblico). La loro funzione è soprattutto legata a un tentativo di comprensione razionale dei misteri divini; tuttavia, in alcune raccolte di sentenze attribuite alla cosiddetta “Scuola di Laon”, la grammatica e la dialettica evidenziano piuttosto i confini del linguaggio umano che si rivolge a Dio e alla Trinità. In questo contributo, si ripercorrono alcuni passaggi delle Sententiae divinae paginae, delle Sententiae Atrebatenses e del Deus principium et finis totius creaturae, per mostrare come in queste raccolte la grammatica attesti non una via verso la comprensione razionale di Dio, bensì la sua ineffabilità.

Pubblicato

2024-11-05

Fascicolo

Sezione

Saggi