La simbolicità del linguaggio nel dibattito tra grammatica universale e grammatica cognitiva
DOI:
https://doi.org/10.4454/4xegg690Parole chiave:
Cognitive Grammar, Chomsky, Generative Grammar, Semantics, SymbolAbstract
Questo contributo si propone di indagare alcuni slittamenti della nozione di “grammatica” nel passaggio dalla teoria chomskyana alle teorie cognitive della “seconda generazione”, che, proprio a partire dalla critica radicale del paradigma generativista, procedono a una “semantizzazione” delle strutture grammaticali. Cruciale in questo passaggio è il rinnovato riconoscimento della natura simbolica del linguaggio e delle lingue e la stretta relazione tra grammatica e concettualizzazione. Dopo aver illustrato alcune aree di tensione tra la teoria chomskyana e l’orientamento cognitivo di seconda generazione – che, per brevità e chiarezza, discuterò facendo riferimento soprattutto alla “Grammatica Cognitiva” di Langacker – esplorerò brevemente il concetto di “simbolo”, che in questo ambito assume contorni non molto distanti dalla “vecchia” concezione della lingua come nomenclatura, senza il sostrato di una teoria semiotica che mostri la (mutua) relazione tra il livello bio-cognitivo, storico-culturale e pragmatico.
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