Empowerment: Hans Kelsen e la teoria radicale delle norme giuridiche
Parole chiave:
Legal positivism, Kelsen, norm theory, empowerment, primary norm/secondary normAbstract
Uno dei principali obiettivi che Hans Kelsen si prefigge nel suo primo trattato maggiore – gli Hauptprobleme der Staatsrechtslehre (1911) – è quello di determinare la “forma linguistica ideale” della norma giuridica. Nella prima delle sezioni che seguono, offrirò una presentazione della dottrina della Stufenbau, seguita da una breve analisi dell’introduzione da parte di Kelsen delle norme costituzionali. Nella seconda sezione, invece, ritornerò sull’argomento cardine della metà degli anni Trenta, quando Kelsen ridisegna la norma sanzionatoria dandole la forma di una norma autorizzatrice. Nella terza sezione del presente lavoro, mi occuperò di uno dei fattori che spinsero Kelsen, durante gli anni Cinquanta, a considerare alcuni dettagli della teoria delle norme con maggiore attenzione rispetto al passato e lo portarono a sviluppare, accanto alle norme autorizzatrici, un sistema di norme deontiche. Un fattore importante a tal proposito è l’influenza su Kelsen del filosofo e logico Georg Henrik von Wright. Infine, nella quarta sezione, offrirò un’anticipazione – senza però approntare un’analisi completa – sui successivi sviluppi della teoria della norma nei lavori di Kelsen degli anni Cinquanta. Kelsen talvolta si riferisce alla norma sanzionatoria, rivolta ai funzionari, chiamandola “norma primaria”. All’opposto, l’imperativo, rivolto al soggetto giuridico, è la cosiddetta “norma secondaria”. La norma secondaria è “superflua”, poiché può essere ricondotta a – e può essere riformulata nei termini della – norma primaria. Più in generale, il mio obiettivo è raggiungere una rappresentazione abbastanza completa degli sviluppi della teoria della norma di Kelsen, che arriva fino a – e che include – la sua ragguardevole innovazione della fine degli anni Trenta, verso la metà del suo periodo classico.
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